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Il ponte di Gravina

Il Ponte acquedotto viadotto Madonna della Stella di Gravina in Puglia, non vi è luogo più iconico e suggestivo di questo antichissimo ponte, diventato ormai uno dei simboli di Gravina ed apprezzato nel mondo al punto da diventare set di alcuni film. Il ponte è una tappa fondamentale per chi visita Gravina, potendo ammirare ed immortalare un connubio perfetto tra natura e civiltà antica.

Castello Svevo di Federico II

ll Castello Svevo di Gravina, svetta, sempre ben visibile, sulla cima di un colle a nord di Gravina. Nel 1224 Federico II di Svevia diede incarico ad un architetto fiorentino, Fuccio, di costruire un castello come dimora per sé e per la sua corte, da utilizzare soprattutto per la caccia con il falcone, di cui era appassionato. Federico II amava così tanto Gravina da definirla “giardino di delizie“: Gravina era a quel tempo ricoperta da immensi e vasti boschi ed era nota per la fertilità del suo territorio, colmo di grano e uliveti.

Bosco Difesa Grande

Immergetevi in un’avventurosa escursione fra antiche querce e paesaggi suggestivi, passeggiando nella natura incontaminata ed ammirando la bellezza di una foresta che ha regalato all’uomo vita e salute.

Cattedrale Santa Maria Assunta

La bellezza di questa Basilica non sta solo nelle sue grandi dimensioni, ne soltanto nella sua bellezza o nella sua lunga storia, questa chiesa infatti ha tutte le caratteristiche delle chiese più belle della Puglia con l’aggiunta di sorgere in prossimità della Gravina regalando così un panorama mozzafiato sia nelle sue vicinanze che dall’altra parte del grande torrente.

 

Foto di: Pietro Amendolara

 

Chiesa rupestre San Michele delle Grotte

Non tutte le chiese sono grandi e ben in vista eppure posso rivelarsi ugualmente incredibili, la Chiesa rupestre di San Michele delle Grotte è stata la prima Cattedrale del territorio ed una delle testimonianze più antiche del culto micelico. Una chiesa realizzata all’interno di una grotta, dove si possono ritrovare ancora affreschi del passato a testimonianza di un’epoca ormai lontana.

 

Foto di: Pietro Amendolara

 

 

Fondazione Ettore Pomarici Santomasi

Chi viaggia in terra di Bari, alla ricerca di espressioni ed emergenze culturali ben si addice la presentazione di uno “scrigno nascosto”, la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, sita nel cuore della Città antica, museo che custodisce molti reperti Archeologici  dell’area di Botromagno, la Cripta di San Vito Vecchio, gli Appartamenti di Famiglia, la Pinacoteca e la Collezione di Armi e Cimeli. Costituisce l’esito delle disposizioni testamentarie di un nobiluomo che dopo la morte avvenuta il 7-12-1917, grazie al lascito disposto in favore della Città, fu eretta in Ente Morale nel 1920.

 

 

Convento di San Sebastiano

Grande complesso conventuale dei Padri Minori Osservanti dell’ordine francescano, dedicato a S. Sebastiano, eretto fine sec. XV. Sede del noviziato e del lanificio per lavorare la lana proveniente da Foggia; dotato di un chiostro ricco di un corredo pittorico ispirato alle storie francescane (fine sec. XVII). Sono presentati alcuni affreschi con relative iscrizioni, come pure alcuni graffiti superstiti e una piccola figura di monaco con l’inizio del nome del frate.

 

 

Museo capitolare d’arte sacra

Il Museo espone l’ampio parato sacro in seta ricamato con fili di oro utilizzati dal Papa Benedetto XIII in occasione della canonizzazione di San Luigi Gonzaga (1726). Nella sezione degli argenti di notevole pregio sono: la stauroteca a croce patriarcale, detta di Lorena, dono di Samuele vescovo di Gravina dal 1215 al 1244; il calice in argento di Monsignor Francesco Bosio (1568 – 1574), un calice in oro del settecento, un turibolo con relativa navetta del cinquecento, il pastorale del papa Benedetto XIII. Tra le tele: San Martino attribuito al Cavalier d’Arpino, maestro di Caravaggio.

 

 

Biblioteca capitolare Finya

E’ una delle più antiche biblioteche pubbliche della Puglia, e si potrebbe definire un vero e proprio tempio laico” del sapere e della cultura, fortemente voluto ed arricchito da illuminati appresentanti dell’episcopato e del clero locale. La donazione più cospicua dal punto di vista del patrimonio librario e finanziario si deve al cardinale da cui prende il nome, Francesco Antonio Finy (1669-1743), stretto collaboratore del papa Benedetto XIII, che dispose l’assegnazione al Capitolo della Cattedrale della sua ricca biblioteca personale, comprendente volumi di elevatissimo pregio artistico e storico.

 

 

Parco archeologico di Botromagno

L’area in cui ha avuto origine il nucleo più antico della civiltà di Gravina: il Parco archeologico Botromagno, tra le più estese d’Europa,  studiato da prestigiosi istituti di ricerca britannici e canadesi sin dal 1966. Qui i primi insediamenti umani sono nati quando gli abitanti che popolavano le caverne della gravina si trasferirono sul colle Petra Magna. Nacque così la città di Sidion, che divenne ponte per gli scambi commerciali tra Oriente e Occidente, facendo parte di una fitta rete commerciale, che comprendeva altre città importanti della Magna Grecia come Taranto e Metaponto. Grazie ai coloni greci gli edifici della città si arricchirono di colonne, rivestimenti in stucco e terrecotte policrome.

 

 

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